Fonte: www.antigone.it

A gennaio 2020 l’indice del XVI Rapporto sulle condizioni di detenzione era già pronto. Avevamo a disposizione la più grande massa di dati e informazioni mai raccolta dall’Osservatorio di Antigone nella sua storia ventennale: nel 2019 i nostri Osservatori hanno visitato 98 istituti penitenziari, in ogni angolo del Paese. […] La fotografia complessiva era quella di un carcere in cui il sovraffollamento stava rapidamente tornando ai livelli del 2013, quando l’Italia fu condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, di un carcere “malato” con un detenuto su quattro in terapia psichiatrica e “anziano” con un quarto dei detenuti sopra i 50 anni. 

Poi, improvviso e spaventoso, in Italia si è diffuso il contagio da Covid-19. La pandemia non ha risparmiato gli istituti penitenziari. […] Abbiamo subito capito che il XVI Rapporto andava rivoluzionato e avrebbe dovuto raccontare “Il carcere al tempo del coronavirus”. […] Il XVI Rapporto è diviso idealmente in tre parti, prima, durante e dopo la pandemia. Il minimo comune denominatore di tutti i contributi è che i diritti e le garanzie del sistema penale e penitenziario non possano essere cancellati o sospesi a data da destinarsi. Anzi, devono essere ciò che guida un sistema complesso anche durante l’emergenza sanitaria.  Il Rapporto è a libero accesso di chiunque voglia leggerlo, criticarlo, studiarlo, citarlo.

Leggi qui il XVI rapporto di Antigone: https://www.antigone.it/news/antigone-news/3301-xvirapporto